Marocco: la comunità ebraica marocchina

Gli Ebrei in Marocco rappresentano un gruppo storicamente significativo. Giunti nel nord Africa in una prima ondata in seguito alla distruzione di Gerusalemme nel 70d.c., in quest'area si aggregarono spesso a gruppi berberi che convertirono all'ebraismo; varie ondate arrivarono dalla Spagna a più riprese e per diversi secoli, mese in fuga dalle numerose persecuzioni ed espulsioni ( avvenute dal XIII al XVII secolo).

Giunti nell'attuale Marocco ( si spinsero fino in Libia ed Egitto) ,si stanziarono nelle     città costiere , dove furono rinchiusi in ghetti, qui chiamati mellah, costretti ad indossare un particolare copricapo, fu loro imposta una tassa speciale e fu loro vietata la propriètà di terreni.i finirono col dedicarsi alle professioni vietate alle musulmani, il prestito e la lavorazione dei metalli, ma anche il commercio e la medicina. Il benessere che raggiunsero gli valse ostilità spesso violente da parte della comunità musulmana, che in più di un caso sfociarono in veri e propri progrom (atti di violenza) .

 

la nascita dello stato di Israele ha ridotto in modo consistente la comunità Ebraica Marocchina, che resta in caso la maggiore del Nord Africa, con circa 300.000 individui. qualche tensioni si è registrata negli ultimi anni a causa dei focolai integralismo islamico, ma i rapporti fra le due comunità, anche grazie agli interventi  della famiglia reale,  sono abbastanza distesi. la festa del Mimouna con cui si chiude la pasqua ebraica è un momento d'incontro  delle due comunità da secoli: si aprono le case e si offre cibo  a tutti in segno di buon augurio e prosperità

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