Cucina zanzibari
Dopo l'indipendenza, la Tanzania strinse forti rapporti di collaborazione con la Cina, che inviò a Zanzibar medici, ingegneri e consulenti militari. La popolazione cinese sull'isola oggi è minima, ma alcuni alimenti come la salsa di soia continuano ad avere una certa diffusione.Nel XIX e XX secolo l'Africa orientale passò sotto il controllo prima dei tedeschi e poi degli inglesi. Rispetto ai precedenti colonizzatori, gli Europei si mischiarono poco con la popolazione locale, ed ebbero un'influenza sulla cultura (anche culinaria) complessivamente molto minore, anche se alcuni piatti comuni a Zanzibar, come la bistecca al pepe, si possono definire genericamente di origine europea.
Anche il commercio degli schiavi ha influito sulla cucina zanzibari. Molti degli odierni abitanti di Zanzibar sono discendenti di schiavi provenienti dall'entroterra africano, e hanno mantenuto alcune delle loro abitudini alimentari tradizionali. A questa cultura appartengono per esempio le patatine di manioca, fagiolini bolliti, patate dolci, pannocchie arrosto e ignami.
Nel 1651 i portoghesi furono scacciati dagli arabi del sultanato di Oman. Sotto il governo degli omaniti
furono introdotti numerosi tipi di spezie. Inoltre, si intensificarono notevolmente i rapporti con i mercanti indiani, che iniziarono a stabilirsi sull'isola e portarono la propria tradizione culinaria, con sapori come il chutney, il biriyani, il curry, le torte di pesce, i samosa e via dicendo. Tutte queste ricette tradizionali indiane, in generale, furono modificate in funzione degli ingredienti localmente disponibili, dando origine a soluzioni originali che sono fra le più tipiche della cucina dell'isola.
Nel IX e X secolo giunsero a Zanzibar gli arabi e i persiani, che portarono una tradizione culinaria molto
più sofisticata, e nuovi ingredienti (tra l'altro spezie, cocco, mango, agrumi, riso). Uno dei piatti tipici di Zanzibar, il riso pilau speziato (con cocco, noci e spezie) è uno dei piatti in cui è più evidente il retaggio arabo.
soprattutto all'introduzione di quelle che oggi sono le tre colture principali di Zanzibar: la manioca, il mais e l'ananas.Gli abitanti di Zanzibar provenivano dall'Africa ed erano soprattutto pescatori. La loro dieta era quindi basata soprattutto su prodotti del mare come tonno, sgombro, aragosta, polpo, calamaro e ostriche.
La cucina zanzibariana (o cucina zanzibari) è una cucina ricca di influenze eterogenee, riconducibili alle numerose culture che hanno caratterizzato la storia dell'isola e del mondo swahili in generale. Combina sapori e tradizioni della cucina araba, portoghese, indiana, inglese e cinese
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