L'arrivo dell'Islam ed il Cristianesimo dagli SUKUMA
Il cristianesimo fu portato originariamente a Usukuma dai missionari, sia cattolici che protestanti. Presso le missioni furono create anche scuole elementari, che contribuirono ad attrarre i Sukuma nelle comunità cristiane. Tanto i missionari protestanti quanto quelli cattolici chiedevano ai convertiti di abbandonare tutte le credenze e i simboli della loro religione tradizionale; i protestanti furono in questo senso generalmente più restrittivi, vietando anche altre pratiche tradizionali (per esempio la danza) nonché l'uso di alcool e tabacco.L'Islam iniziò a diffondersi presso i Sukuma alla metà del XVIII secolo, quando iniziarono gli scambi commerciali con le città arabe della costa.
Oggi è presente soprattutto nelle comunità sukuma dei centri urbani; a Mwanza, per esempio, ci sono molte moschee, con grandi comunità di fedeli sia sukuma che di altre etnie. Piccole moschee si trovano tuttavia anche in molti villaggi rurali. Oggi, molti Sukuma convertiti al cristianesimo mantengono elementi rituali della tradizione religiosa locale, unendoli sincreticamente a quelli cristiani; un esempio importante in questo senso è quello della Chiesa cattolica di Bujora, situata a Kisesa (circa 15 km da Mwanza sulla strada per Musoma). La chiesa fu fondata nel 1952 dal missionario canadese Padre Klement, per volere dell'allora vescovo di Mwanza, Josef Blomjous. Blomjous suggerì a Klement di adottare un approccio misto all'evangelizzazione, utilizzando elementi della cultura tradizionale sukuma come mezzi per insegnare i principi cristiani. Per approfondire la cultura locale, Klement fondò una società etnografica denominata "Chama cha St.Sesilia", a cui si devono importanti studi sui Sukuma e la fondazione del Museo di Bujura. La danza e la musica sukuma furono integrate nelle cerimonie religiose, e i simboli tradizionali del potere degli antenati o dei capi sukuma sono esposti all'interno della chiesa per rappresentare il potere di dio.