Dar es Salaam

Dopo la Seconda guerra mondiale, Dar es Salaam sperimentò un nuovo periodo di rapida crescita. Gli sviluppi politici, tra cui la nascita dell'Unione Nazionale Africana del Tanganica, portarono il Tanganica ad ottenere l'indipendenza dal Regno Unito nel dicembre del 1961. Dar es Salaam divenne la capitale del paese, mantenendo questo ruolo anche quando nel 1964 Tanganica e Zanzibar si unirono a formare l'odierna Tanzania.

Nel 1973 fu definito un progetto di trasferimento della capitale a Dodoma, una città dell'entroterra; ci vollero però oltre vent'anni perché il parlamento si insediasse a Dodoma (1996), e ancora oggi molte delle principali funzioni amministrative del paese mantengono la loro sede a Dar es Salaam.L'Africa Orientale Tedesca venne conquistata dal Regno Unito durante la Prima guerra mondiale, e da allora venne chiamata Tanganica; anche sotto l'amministrazione britannica Dar es Salaam mantenne il suo ruolo di centro amministrativo e commerciale. Sotto il governo indiretto dei britannici, si svilupparono aree separate europee (ad esempio Oyster Bay) e africane (ad esempio Kariakoo e Ilala) a una certa distanza dal centro della città. La popolazione di Dar es Salaam comprendeva anche un grande numero di asiatici.

A seguito della Conferenza di Berlino del 1885, la Germania ottenne il controllo di gran parte dell'odierna Tanzania, e nel 1886 la Compagnia dell'Africa Orientale Tedesca acquistò dal sultano di Zanzibar la porzione di costa a cui apparteneva Dar. Nel 1887 i tedeschi costruirono a Dar un porto commerciale, e gradualmente la città acquisì il ruolo di centro amministrativo e commerciale dell'Africa Orientale Tedesca. Diventò formalmente capitale nel 1891, spodestando la precedente capitale Bagamoyo, che non aveva un porto adatto alle navi a vapore. La costruzione della Linea Ferroviaria Centrale (all'inizio del XX secolo) diede ulteriore impulso alla crescita della città, creando le condizioni per un primo sviluppo industriale.Diversamente da altre aree costiere della Tanzania, Mzizima non conobbe la dominazione portoghese; il primo europeo a visitarla fu il tedesco Albert Roscher, nel 1859. In quell'epoca, Mzizima era parte dei possedimenti del sultanato di Zanzibar, che nel XIX secolo aveva scacciato i portoghesi dall'intera costa della Tanzania. Fu proprio il primo sultano di Zanzibar, Seyyid Majid, a ribattezzare Mzizima "Dar es Salaam" quando decise di trasferirvi la propria corte, nel 1866. In seguito, i successori di Majid riportarono la corte a Zanzibar, ma Dar es Salaam si era nel frattempo trasformata da villaggio di pescatori a piccola città.
Secondo la tradizione orale, la comunità di Mzizima fu minacciata da invasori provenienti dal Kenya, i Kamba, e per scacciarli chiese l'intervento del popolo Zaramo, guidato dal capo Kimbamanduka. Gli Zaramo ricacciarono i Kamba dalla costa, ma in cambio ottennero il diritto di riscuotere tasse dalle popolazioni della costa e il controllo delle aree di Buguruni, Mtoni e Kurasini; si insediarono nella regione e si mischiarono con la popolazione locale.Il primo insediamento nella zona di Dar es Salaam si chiamava Mzizima (o Mzizimazi), che significa "la città sana". Fu fondato da coloni provenienti da Brava (in Somalia), a cui si aggiunsero in seguito altri gruppi di shirazi. Vivevano soprattutto di agricoltura e pesca.

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