Il dio dei Bantu


in tutte le culture tradizionali bantu esiste l'idea di un Dio unico supremo, sebbene questa figura sia spesso poco definita, o dotata di caratterizzazioni specifiche variabili (alcune culture per esempio fanno coincidere Dio con il Sole, o con il più antico degli antenati). Diversi popoli usano diverse parole per riferirsi a Dio; alcune denominazioni comuni sono Mulungu ("il cielo", presso gli Yao) o Mungu/Muungu (swahili), Chiuta, Leza, Kalunga (Angola), Nzambe (Congo), Katonda (Uganda), Unkulunkulu (zulu).

Non va dimenticato che la maggior parte delle lingue bantu conosce Dio con un nome che contiene l'antica radice 'ng' (che può assumere la forma 'nk' presso alcuni popoli). Questa radice è spesso presente nel nome che indica il cielo. Ad esempio, in Swahili Dio viene chiamato Mungu (dove il prefisso Mu indicherebbe un essere vivente, e ng indicherebbe l'essenza dell'essere Dio), i cieli vengono chiamat mbingu o mbinguni, e cioè il luogo abitato da Dio. Interessante notare che molti miti delle origini. presentano Dio come abitante dei cieli, e vicino agli uomini. Le donne, pestando la farina nel mortaio, disturbavano Dio perché - lanciando il pestello verso il cielo - lo colpivano alla pancia. Dio si stancò e allontanò la sua dimora. Per altri, è stato il fumo dei fuochi ad infastidire Dio, che ha spostato il cielo verso l'alto.

Nelle tradizioni in cui Mulungu/Dio viene collocato in un luogo preciso, questo è in genere sopra il cielo, il quale viene concepito come un tetto solido, a una grande distanza sopra la terra, su cui poggia ai margini estremi del mondo. La tradizione è ricca di racconti in cui un essere umano riesce a giungere in cielo in qualche modo (arrampicandosi su un albero altissimo, o su una corda lasciata cadere dall'alto); in queste storie, il mondo iperuranico viene rappresentato come non molto diverso da quello terreno.

La maggior parte delle tradizioni religiose bantu non dedicano un culto particolare a Dio, considerato troppo lontano dagli uomini per essere interessato alle loro vicendeIl Dio supremo non viene in genere inteso come creatore del mondo, che esiste da sempre, né degli animali, che però in molte culture bantu vengono indicati come "la sua gente". Dio è infatti in stretta relazione con il mondo primigenio e la natura, e in molte tradizioni si ritiene che abbia abbandonato la terra in tempi antichissimi in quanto offeso dal comportamento degli uomini verso le piante e gli animali. Per gli Yao, per esempio, Mulungu lasciò il mondo quando gli uomini iniziarono a bruciare i boschi e "uccidere il suo popolo". Storie simili sono diffuse presso gli Ashanti dell'Africa occidentale e i Maasai.


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